Una mattinata al museo

L’esterno del MUB, con la sua grande vetrata. Lo sapevate che, prima di essere un museo, la parte “vecchia” dell’edificio era un convento? Infatti quando si entra nella struttura, si può scorgere un giardinetto interno che fungeva da chiostro. Ce l’ha detto la guida durante la nostra visita!

Nel mese di gennaio varie classi della seconda media sono andate a San Donà di Piave per visitare il MUB, Museo della Bonifica. Arrivati lì, una guida ci ha fatto accomodare e posare i nostri zaini, così abbiamo cominciato a visitare le diverse aree del museo che è un edificio molto spazioso e con grandi vetrate, diviso in settori, ad esempio l’area archeologica, quella delle guerre, quella della bonifica e la zona etnografica.

In un primo momento ci siamo recati alla sezione etnografica, quella che spiega le nostre radici, dove abbiamo potuto osservare come vivevano le grandi famiglie contadine del secolo scorso che abitavano nelle nostre località: abbiamo imparato quali erano le loro attività giornaliere, anche vedendo da vicino strumenti usati per l’agricoltura, per l’allevamento e per la caccia. Inoltre, grazie all’accurata ricostruzione degli ambienti di quei tempi e grazie alle fonti fotografiche e materiali di cui dispone il museo, abbiamo avuto la possibilità di osservare come erano strutturate le case e le scuole. Questa parte è stata uno dei nostri momenti preferiti perché è stato interessante scoprire come vivevano i nostri nonni e bisnonni, quali erano le loro abitudini e come queste fossero diverse dalle nostre.

Nella seconda parte della mattinata, dopo aver fatto una pausa, abbiamo assistito ad un’interessante spiegazione riguardante il vasto mondo della pubblicità; l’esposizione era accompagnata da una serie di slide e attraverso le molte immagini proposte, abbiamo imparato quali sono le tecniche più efficaci per realizzare un manifesto pubblicitario. E infatti, come attività finale, abbiamo dovuto riprodurre un manifesto pubblicitario come se fossimo nel Novecento, promuovendo un prodotto scelto da noi. La sfida consisteva nell’essere più efficaci possibile e dovevamo occuparci di ogni minimo dettaglio con assoluta precisione, dalla scelta dei colori del manifesto allo slogan, per rendere la locandina accattivante e convincente. 

Che dire, abbiamo imparato moltissimo sulle nostre radici e sull’importanza della comunicazione e consigliamo a tutti di visitare questo splendido museo a due passi da casa nostra!

di Andrea Capovilla e Annamaria Oberti

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