A cura di Elena Cerchier e Nicole Zoia
Oggi intervisteremo Marie Curie, la prima donna che ha ricevuto ben due premi Nobel, un vero genio dei nostri tempi.
Intervistatore: Buongiorno, come sta?
Marie Curie: Bene grazie e lei?
Intervistatore: Anche io. Iniziamo subito con l’intervista; ci racconti: com’è stata la sua infanzia?
Marie Curie: Beh, sono nata a Varsavia il 7 novembre del 1867, in una famiglia povera.
Ero molto brava a scuola, soprattutto nelle materie scientifiche.
Intervistatore: Qual è stato il suo percorso di studi?
Marie Curie: Ho studiato in Polonia fino ai 15 anni; poi lì le donne non potevano proseguire gli studi perciò ho lavorato per mantenermi e finalmente sono riuscita a trasferirmi in Francia, alla Sorbona.
Intervistatore: E’ stato difficile cambiare Paese e non stare più con la sua famiglia, per continuare gli studi?
Marie Curie: Molto, ma mi ero trasferita lì con mia sorella e suo marito. Ho vissuto prima con loro e in seguito sono andata a vivere da sola.
Intervistatore: Da piccola sapeva già che questa sarebbe stata la sua strada?
Marie Curie: Sì, la passione per la Fisica l’ho ereditata da mio padre, che era un insegnante di Matematica e Fisica alle superiori e ho deciso che volevo diventare come lui.
Intervistatore: Le piace leggere? Qual è il suo libro preferito?
Marie Curie: Sì! Non ho un libro preferito, ma amo Galileo Galilei e Isaac Newton!
Intervistatore: Quando ha conosciuto suo marito Pierre?
Marie Curie: Quando ho lavorato per la Società dell’Industria. Lui studiava il magnetismo, le sue variazioni nei cristalli e i fenomeni inversi.
Intervistatore: Lei e suo marito avete scoperto il Polonio e il Radio. Cosa ha provato?
Marie Curie: Sono stata molto felice e orgogliosa di me stessa.
Intervistatore: Viene spesso screditata in ambito lavorativo perché è donna?
Marie Curie: Eh già! Saprà che avevano chiesto a Pierre di andare da solo a ritirare il Nobel, ma lui si è rifiutato. Ed eccomi qui, la prima donna a ricevere questo riconoscimento.
Intervistatore: E com’è stato riceverlo?
Marie Curie: Un’emozione indescrivibile.
Intervistatore: Dopo la morte di suo marito le avevano affidato la sua cattedra…
Marie Curie: Esatto, ma all’inizio non volevano perché sono donna, un altro episodio in cui sono stata vittima di pregiudizio.
Intervistatore: Quindi ci sono state altre volte in cui è stata attaccata dall’opinione pubblica?
Marie Curie: Certo! Sono finita sui giornali proprio prima di ricevere il secondo premio Nobel.
Intervistatore: In questi momenti c’era qualcuno che le dava conforto?
Marie Curie: Sì, i miei amici e gli scienziati, tra cui Albert Einstein, una persona molto speciale.
Intervistatore: Noi sappiamo che durante la Prima Guerra Mondiale ha aiutato i soldati. Può spiegare meglio di cosa si occupava?
Marie Curie: Ho organizzato dei mezzi di soccorso dotati di macchine a raggi X per soccorrere soldati feriti.
Intervistatore: Lei ha anche fatto costruire un istituto che porta il suo nome, giusto?
Marie Curie: Sì, l’Istituto Curie.
Intervistatore: Crede che le sue ricerche sulla radioattività possano servire, in futuro?
Marie Curie: Credo di sì, magari in ambito medico diagnostico. Non so cosa inventeranno gli scienziati dopo di me, spetterà a loro avere il lampo di genio!
Intervistatore: Avrei molte altre domande da porle, ma purtroppo il tempo a nostra disposizione è finito. Grazie mille, è stato un piacere e un onore incontrarla.
Marie Curie: Molte grazie, arrivederci!