Cari lettori,
vi vogliamo proporre dei testi scritti da due studenti di 3C, riguardanti il tema del PATRIARCATO, ovvero l’ideologia secondo la quale il capo della famiglia e della società deve essere l’uomo. Riteniamo che questo tema, nonostante il patriarcato fosse molto radicato nel passato, sia purtroppo ancora attuale e presente in alcune realtà anche vicine a noi. Troppo spesso infatti, anche oggi, vediamo situazioni difficili, di prepotenza e di “sottomissione” e ascoltiamo frasi e parole inadeguate e offensive a causa di una visione molto rigida e infondata dei ruoli all’interno del nucleo familiare. Purtroppo le conseguenze di questa mentalità si manifestano in pregiudizi e violenza (fisica, verbale, psicologica e di altro tipo) verso le donne; per questo motivo riteniamo importante riflettere su questa tema e condividere con voi il nostro pensiero.
di Antonia Fuser e Annamaria Oberti
Patriarcato: cosa significa e perché se ne parla. Una parola che divide.
Il patriarcato è la visione della famiglia con un ordine gerarchico: il padre è il ‘capo’ indiscusso della famiglia, e tutti gli altri membri devono sottostare alle sue decisioni. Lui lavora e a lui spetta “portare il cibo in tavola” e mantenere la famiglia. La madre, ma comunque in generale la donna, è molto meno importante: lei rimane a casa per cucinare, pulire e prendersi cura dei figli.
Il patriarcato era molto diffuso nel XIX e nel XX secolo, ma ha origini antiche. Oggi, sono in molti a pensare che questo non sia più un problema, perché tutte le leggi nuove e/o attuali chiariscono che uomo e donna hanno eguali diritti, ma per conto mio il patriarcato è ancora un problema presente nella società. É sicuramente meno diffuso rispetto alle epoche passate, ma è presente. Si potrebbe dire che il patriarcato sia “mimetizzato” tra le persone: le prepotenze all’interno delle famiglie non vengono sempre mostrate apertamente. Anzi, il patriarcato ci ha influenzato così profondamente che, a volte, è presente nelle dinamiche familiari senza che i diretti interessati se ne accorgano e lo riconoscano. Ci ha influenzato al punto che, anche se il pensiero patriarcale non è esplicitamente presente, quando si tratta di rappresentare la famiglia, si tende comunque ad utilizzare il padre come figura centrale.
Un esempio concreto di patriarcato può essere rintracciato nella famiglia di mia madre: mio nonno (il padre) lavorava, gestiva una sua ditta e manteneva la mia famiglia, la famiglia ]***** (il cognome di mio nonno). Mia nonna rimaneva a casa, occupandosi di cucinare, pulire e prendersi cura dei figli. Da bambini, mia mamma, mio zio e mia zia avevano addirittura paura di mio nonno, e quando, secondo lui, disturbavano, gli bastava lanciargli uno sguardo fulmineo per farli tacere. Questo timore era dovuto alla quasi prepotenza di mio nonno: un episodio che mi ha colpito è quando mia mamma stava facendo i compiti con la radio accesa, mio nonno entrò nella stanza e gettò dal balcone la Boombox, perché “i compiti si fanno in silenzio”.
Mia nonna è stata così profondamente influenzata dal patriarcato anche perché è cresciuta in un contesto simile. Ancora oggi, trova difficoltà nel contraddire mio nonno, che necessita di attenzioni per complicazioni di salute, e mia nonna non riesce a sgridarlo o a correggerlo, come se fosse “sottomessa” a causa delle dinamiche patriarcali.
Una conseguenza del patriarcato è il sessismo. Quest’ultimo, basato soprattutto se non completamente su stereotipi, può interessare sia il genere maschile, sia il genere femminile, rappresentando, erroneamente, che un sesso sia migliore dell’altro.
Sicuramente ci sarà qualcuno che sosterrà che l’unico bersaglio del sessismo sia la donna, ma voglio dimostrare il contrario: esistono numerosi stereotipi sull’uomo, come quello secondo il quale non saprebbe fare le faccende di casa o badare ai figli o di gestire più attività contemporaneamente, (essere multi-tasking). Alcuni stereotipi sulle donne possono includere l’idea che non siano brave leader (cosa che non è assolutamente vera, perché ad esempio ho una compagna di classe, eletta due volte rappresentante, che è molto affidabile) o che non siano brave in matematica (altrettanto non vero, perché tre mie compagne di classe sono delle eccellenze in matematica).
Nessun sesso è superiore all’altro, ma hanno entrambi uguali diritti. Prima di creare pregiudizi e stereotipi, bisogna analizzare le persone individualmente, perché tali generalizzazioni possono ferire o creare situazioni spiacevoli.
I generi devono avere uguali diritti nella loro diversità, senza che a nessuno vengano attribuite qualità o ruoli senza fondamento. I pensieri del patriarcato e quelli del sessismo sono completamente errati e dovrebbero essere aboliti completamente.
Patriarcato: cosa significa e perché se ne parla. Una parola che divide.
Il dibattito sulla parità di genere e, in particolare, sul patriarcato è una tematica cruciale nella società contemporanea. Il patriarcato, inteso come sistema sociale in cui il potere è principalmente detenuto dagli uomini, ha radici profonde nella storia. Esso, infatti, è stato il precursore nel consolidare norme e ruoli di genere rigidi. Attribuendo agli uomini il potere in contesti familiari, lavorativi e politici, queste disparità di genere hanno spesso limitato le opportunità alle donne, creando disparità sociali e discriminazioni.
È innegabile che esistano differenze biologiche tra uomo e donna, come la diversa composizione fisica; tuttavia, è importante non giustificare le discriminazioni compiute a causa di queste differenze. Per me la società moderna dovrebbe avere un approccio che ci permetta di includere sia uomini che donne.
Fino ad ora ho descritto la teoria ma in pratica, per fortuna, le dinamiche del patriarcato non si verificano ovunque. Per esempio, a casa mia, mio papà esercita azioni che secondo l’idea di patriarcato, andrebbero compiute da una donna come: cucinare, pulire la casa e fare la lavatrice.
Inoltre, quando dobbiamo scegliere qualcosa che riguarda la famiglia, ne discutiamo insieme, in modo da compiere una scelta che vada bene a tutti. Scrivo questo non per vantarmi di quello che faccio a casa mia, bensì per far notare che non in tutte le famiglie, il padre è il capo.
Quindi, in conclusione, il patriarcato rappresenta una struttura sociale che ha creato disuguaglianze di genere; tuttavia, è importante affrontare questo problema senza cadere nell’errore di negare le differenze tra uomo e donna, in modo tale da coesistere armoniosamente contribuendo al benessere al progresso della società.